Ho appena attaccato, ero al telefono con Martina, la mia prima nipote. Martina ha tredici anni e pertanto è in piena crisi adolescenziale. Non a caso la sua telefonata è iniziata con tanto di urla e pianti, con frasi del tipo "non mi capisce nessuno" oppure "ai miei genitori non importa niente di me"!!! La situazione non è facile, lei è un vulcano in eruzione ed essendo stata sempre viziata, ora non accetta neanche un rimprovero, figuriamoci la sberla che si è beccata questa sera; in più le hanno sequestrato telefono, tablet e quant'altro...non vi dico la sua crisi a che livelli è potuta arrivare...per gli adolescenti restare in contatto con gli amici virtuali è di fondamentale importanza...In più ci si mette tutta la situazione familiare che sta vivendo, che non è delle più serene e lei che mi raccontava di sapere che il suo papà un giorno se ne andrà via da casa, che le aveva sentite le litigate dei suoi genitori e che era preoccupata per il suo fratellino che essendo più piccolo non fiutava niente di quanto starebbe per accadere.....Insomma mi sono ritrovata in una tempesta senza aver mosso un dito!!! E poi ci sono io che l'ascolto, che sono la sua zia, a metà strada tra sua mamma e una buona amica. Più grande di lei, ma una persona di cui si fida; quella da cui corre quando litiga di brutto con i genitori. Io che cerco di calmarla...che cerco le parole giuste...le parole che vuole sentirsi dire, ma che allo stesso tempo devono farle portare rispetto per i genitori. Io che ricordo molto bene la mia adolescenza e che quando mi immedesimo non provo la minima nostalgia per quel periodo. Io che mi ritrovo a dare consigli e non mi sono ancora resa conto di essere diventata grande tanto da rappresentare una figura così importante per lei. Io che spesso mi lascio scendere qualche lacrima mentre la ascolto piangere al telefono, ma imposto la voce per non fargliene accorgere. Io che a mia volta sono spesso li a chiedere consigli e che mi dispero alla stregua di Martina. Io che non mi sento all'altezza del ruolo che il destino ha scelto per me, ma che alla fine della telefonata ascolto la sua voce molto più calma e rilassata, pronta a dirmi di dover attaccare perchè all'indomani se ne andrà tranquillamente a scuola...io che troppo spesso non capisco più chi sono e qual è la mia strada...
mercoledì 12 febbraio 2014
Zia Ti...
Che strano ruolo che mi ha riservato la vita in questo periodo della mia vita: la zia...
Ho appena attaccato, ero al telefono con Martina, la mia prima nipote. Martina ha tredici anni e pertanto è in piena crisi adolescenziale. Non a caso la sua telefonata è iniziata con tanto di urla e pianti, con frasi del tipo "non mi capisce nessuno" oppure "ai miei genitori non importa niente di me"!!! La situazione non è facile, lei è un vulcano in eruzione ed essendo stata sempre viziata, ora non accetta neanche un rimprovero, figuriamoci la sberla che si è beccata questa sera; in più le hanno sequestrato telefono, tablet e quant'altro...non vi dico la sua crisi a che livelli è potuta arrivare...per gli adolescenti restare in contatto con gli amici virtuali è di fondamentale importanza...In più ci si mette tutta la situazione familiare che sta vivendo, che non è delle più serene e lei che mi raccontava di sapere che il suo papà un giorno se ne andrà via da casa, che le aveva sentite le litigate dei suoi genitori e che era preoccupata per il suo fratellino che essendo più piccolo non fiutava niente di quanto starebbe per accadere.....Insomma mi sono ritrovata in una tempesta senza aver mosso un dito!!! E poi ci sono io che l'ascolto, che sono la sua zia, a metà strada tra sua mamma e una buona amica. Più grande di lei, ma una persona di cui si fida; quella da cui corre quando litiga di brutto con i genitori. Io che cerco di calmarla...che cerco le parole giuste...le parole che vuole sentirsi dire, ma che allo stesso tempo devono farle portare rispetto per i genitori. Io che ricordo molto bene la mia adolescenza e che quando mi immedesimo non provo la minima nostalgia per quel periodo. Io che mi ritrovo a dare consigli e non mi sono ancora resa conto di essere diventata grande tanto da rappresentare una figura così importante per lei. Io che spesso mi lascio scendere qualche lacrima mentre la ascolto piangere al telefono, ma imposto la voce per non fargliene accorgere. Io che a mia volta sono spesso li a chiedere consigli e che mi dispero alla stregua di Martina. Io che non mi sento all'altezza del ruolo che il destino ha scelto per me, ma che alla fine della telefonata ascolto la sua voce molto più calma e rilassata, pronta a dirmi di dover attaccare perchè all'indomani se ne andrà tranquillamente a scuola...io che troppo spesso non capisco più chi sono e qual è la mia strada...
Ho appena attaccato, ero al telefono con Martina, la mia prima nipote. Martina ha tredici anni e pertanto è in piena crisi adolescenziale. Non a caso la sua telefonata è iniziata con tanto di urla e pianti, con frasi del tipo "non mi capisce nessuno" oppure "ai miei genitori non importa niente di me"!!! La situazione non è facile, lei è un vulcano in eruzione ed essendo stata sempre viziata, ora non accetta neanche un rimprovero, figuriamoci la sberla che si è beccata questa sera; in più le hanno sequestrato telefono, tablet e quant'altro...non vi dico la sua crisi a che livelli è potuta arrivare...per gli adolescenti restare in contatto con gli amici virtuali è di fondamentale importanza...In più ci si mette tutta la situazione familiare che sta vivendo, che non è delle più serene e lei che mi raccontava di sapere che il suo papà un giorno se ne andrà via da casa, che le aveva sentite le litigate dei suoi genitori e che era preoccupata per il suo fratellino che essendo più piccolo non fiutava niente di quanto starebbe per accadere.....Insomma mi sono ritrovata in una tempesta senza aver mosso un dito!!! E poi ci sono io che l'ascolto, che sono la sua zia, a metà strada tra sua mamma e una buona amica. Più grande di lei, ma una persona di cui si fida; quella da cui corre quando litiga di brutto con i genitori. Io che cerco di calmarla...che cerco le parole giuste...le parole che vuole sentirsi dire, ma che allo stesso tempo devono farle portare rispetto per i genitori. Io che ricordo molto bene la mia adolescenza e che quando mi immedesimo non provo la minima nostalgia per quel periodo. Io che mi ritrovo a dare consigli e non mi sono ancora resa conto di essere diventata grande tanto da rappresentare una figura così importante per lei. Io che spesso mi lascio scendere qualche lacrima mentre la ascolto piangere al telefono, ma imposto la voce per non fargliene accorgere. Io che a mia volta sono spesso li a chiedere consigli e che mi dispero alla stregua di Martina. Io che non mi sento all'altezza del ruolo che il destino ha scelto per me, ma che alla fine della telefonata ascolto la sua voce molto più calma e rilassata, pronta a dirmi di dover attaccare perchè all'indomani se ne andrà tranquillamente a scuola...io che troppo spesso non capisco più chi sono e qual è la mia strada...
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