giovedì 27 febbraio 2014

Maschere tutto l'anno



Questa sera devo andare alla festa di laurea della sorella di Emy,che è la mia amica del liceo. Lei vive in Spagna, ma ha preso delle ferie ed è volata quì, lei e la sua figlioletta. Ci siamo viste già l'altro ieri...siamo andate a centro commerciale con Andrea, un altro nostro amico del liceo. Gli anni passano e noi siamo diventate grandi...le cose che prima mi andavano bene adesso non vanno più. Forse certi atteggiamenti già li aveva prima, solo che non ci facevo caso, ma adesso li trovo odiosi. Non sopporto le persone invidiose, quelle che stanno sempre a guardare ciò che fanno gli altri e non fanno niente per migliorare la loro condizione. Il loro impiego principale è la lamentela. La cosa di cui mi rendo conto solo oggi è che questi atteggiamenti non vengono dalla luna, ma sono tipici di tutta la sua famiglia. Questo vuol dire che questa sera sarò in mezzo a una massa di invidiose, pettegole e lamentose!!! Sopravviverò???
Intanto ho messo in atto tutte le procedure per la costruzione della 'maschera' che serve in questi casi, il periodo, poi, è dei più adatti. Mia mamma dice sempre-meglio invidia che pietà- che significa che è meglio che mi parlino dietro (come prevedo) con sentimenti di invidia che di pietà!!! Ma vedi un po' tu che cosa si deve fare per difendersi da certe categorie!!!
Ho arricciato i capelli, che sono venuti particolarmente bene. Ho messo lo smalto con i brillantini prestatomi dalla mia nipotina. Ho dato una sbirciatina nell'armadio e molto probabilmente indosserò quel vestito che ho comprato nei saldi...Mi truccherò perbene per completare la corazza, indosserò il mio profumo preferito e via, andrò a fare questo sacrificio!!! Che' gente!!!


giovedì 20 febbraio 2014

Al di là dello spazio e del tempo



Martedi sono andata da Rosaria e ad oggi mi sento ancora frastornata. Mi trovo quì a scrivere quello che ho vissuto, ma non sono sicura di riuscirci...non credo di riuscire a trovare le parole giuste per descrivere quanto ho vissuto!!! Siamo salite insieme a dare un salutino al piccolo Francesco, che ho trovato cresciuto e poi siamo scese giù. Mi ha proposto di andare a fare una passeggiata e io ho accettato con molto entusiasmo. E' da un paio di settimane che quì sembra primavera, la temperatura mite e il cielo sereno sembrano proprio invogliarti ad uscire fuori. Siamo salite ancora più su con la macchina e poi abbiamo proseguito a piedi. All'inizio del sentiero c'era un uomo, da solo accanto alla sua auto; era seduto con un tavolinetto e un ombrellone per ripararsi dal sole. Sul tavolo c'erano delle bottiglie d'acqua, del pane e una bottiglia di spumante vuoto! La scena era alquanto strana: in piena montagna, in una zona isolata, strada sterrata...a un certo punto ti si presenta davanti una scena del genere. Già da lontano in macchina io e Rosaria abbiamo commentato la stranezza. Scendiamo dalla macchina e salutiamo. Si alza dalla sedia un bell'uomo sui 65-70 anni con il quale scambiamo qualche chiacchiera. Ci chiede se abbiamo bisogno di un bicchiere d'acque, ma gli spieghiamo che siamo li per salire ancora più su...per farci una passeggiata. Ringraziamo,salutiamo e andiamo via.
Rosaria, come tutti gli esseri umani a cui è venuta a mancare la mamma era triste. Nonostante tutto ha voluto iniziare da me e da ciò che resta di me e M. Mi ha chiesto cosa significavano le sue parole...che il nostro era un amore così grande che lui non vuole sporcarlo...Le ho spiegato che non so quale interpretazione dare a queste parole, ma che non mi faccio più domande, ormai. La nostra storia è chiusa e mai come in questo periodo sto assaggiando cosa vuol dire la mia vita senza di lui: non lo cerco e lui non mi cerca, non so niente di lui e non faccio niente per sapere qualcosa...semplicemente ho lasciato andare e poi ho concluso dicendo che per me è finita definitivamente! Lei mi ha raccontato le sue perplessità da mamma su di lui. Mi ha detto che non le sembra trovar pace...che l'ultima novità è che ha deciso di trasferirsi giù in taverna, perchè ha bisogno dei suoi spazi, della sua privacy...che non si impegna nel lavoro, ma che fa in giusto necessario. Io non mi sono meravigliata più di tanto, tranne per il discorso lavorativo. Alla fine la descrizione che mi ha fatto era in perfetto stile M. Lui è fatto così, ha bisogno di sperimentare e questa volta e la volta della taverna, ma non mi meraviglierei se tra un mese cambiasse di nuovo idea e andrebbe via dalla taverna. Sta di fatto che c'è un certo tormento interiore di fondo che però può risolvere solo lui, quando e se deciderà di crescere!
Intanto camminavamo e davanti a me si aprivano scenari mozzafiato. Sotto di me la vallata e tutt'intorno i monti, alla fine dei quali si ergeva il Vesuvio avvolto in un po di foschia. La calma e la pace mi entravano nella mente...non so dire come mai...forse l'aria pulita...forse il posto a me caro...molto sicuramente la compagnia di Rosaria. Lei mi ha raccontato degli ultimi giorni della mamma...dei comportamenti di sua sorella alquanto discutibili e mi chiedeva consiglio...Quanto era fragile in quel momento!Quanta tenerezza mi ha fatto! Ah se avessi potuto fare qualcosa per aiutarla!!! Quanto vorrei poter essere più presente nella sua vita...quanto vorrei fare mille di quelle passeggiate catartiche!!!
Fatto un certo tratto abbiamo deciso di tornare indietro e ci siamo ritrovate di nuovo all'inizio del percorso, dove c'era sempre quell'uomo. Intanto aveva acceso un fuoco e ci si riscaldava. Ci siamo fermate a parlare con lui un po per educazione un po per curiosità. Si chiama Giulio e ci ha spiegato che dopo aver trascorso circa cinquant'anni all'estero per lavoro è ritornato al suo paese d'origine. Gli abbiamo chiesto come mai fosse li e ci ha spiegato che amava la natura, stare a contatto con essa e contemporaneamente non amava l'ignoranza della gente dalla quale se ne stava ben lontano rifugiandosi in quei posti. Man mano che parlavo abbiamo realizzato che non era li di passaggio, ma rimaneva li anche la notte!!! Gli sguardi tra me e Rosaria erano di incredulità...Ha insistito per farci bere dello spumante ed abbiamo brindato tutti e tre!!! Scena al dir poco surreale: ero su una montagna di cui non conoscevo nemmeno il nome, con la mia ex suocera che differentemente dal resto del mondo, adoro, stavo brindando con uno sconosciuto che viveva come un eremita!!! Dire che ero confusa è dir poco!!! Lui e Rosaria hanno iniziato a parlare mentre io riuscivo a fatica a star dietro ai loro discorsi. Lei più impostata sulla religione, sulla meditazione mentre lui più orientato verso fenomeni 'strani' legati a presenze sconosciute nell'universo e critico verso la società moderna e verso il potere in mano a pochi potenti della terra!
La conversazione continuava e sarebbe andata avanti a oltranza se non fosse stato per il fatto che io dovevo andare via di li a poco per evitare un incontro con M. e Rosaria doveva rincasare per cucinare per la cena. Giulio ci ha invitate a restare per la cena, in quanto nel baule della sua auto aveva di tutto, ma abbiamo rifiutato, anche se Rosaria gli ha detto che probabilmente sarebbe ritornata a trovarlo.
Siamo andate via e io mi portavo addosso questa sensazione strana a cui non so dare ancora una spiegazione. Stavo bene nel vero senso della parola. Avevo uno stato di calma che non provavo da molto tempo. Rosaria mi ha chiesto 'cosa c'è' e io le ho risposto: Sto bene...sto bene...
Il nostro saluto è stato come sempre un forte abbraccio con la promessa di rivederci al più presto.


mercoledì 12 febbraio 2014

Zia Ti...

Che strano ruolo che mi ha riservato la vita in questo periodo della mia vita: la zia...
Ho appena attaccato, ero al telefono con Martina, la mia prima nipote. Martina ha tredici anni e pertanto è in piena crisi adolescenziale. Non a caso la sua telefonata è iniziata con tanto di urla e pianti, con frasi del tipo "non mi capisce nessuno" oppure "ai miei genitori non importa niente di me"!!! La situazione non è facile, lei è un vulcano in eruzione ed essendo stata sempre viziata, ora non accetta neanche un rimprovero, figuriamoci la sberla che si è beccata questa sera; in più le hanno sequestrato telefono, tablet e quant'altro...non vi dico la sua crisi a che livelli è potuta arrivare...per gli adolescenti restare in contatto con gli amici virtuali è di fondamentale importanza...In più ci si mette tutta la situazione familiare che sta vivendo, che non è delle più serene e lei che mi raccontava di sapere che il suo papà un giorno se ne andrà via da casa, che le aveva sentite le litigate dei suoi genitori e che era preoccupata per il suo fratellino che essendo più piccolo non fiutava niente di quanto starebbe per accadere.....Insomma mi sono ritrovata in una tempesta senza aver mosso un dito!!! E poi ci sono io che l'ascolto, che sono la sua zia, a metà strada tra sua mamma e una buona amica. Più grande di lei, ma una  persona di cui si fida; quella da cui corre quando litiga di brutto con i genitori. Io che cerco di calmarla...che cerco le parole giuste...le parole che vuole sentirsi dire, ma che allo stesso tempo devono farle portare rispetto per i genitori. Io che ricordo molto bene la mia adolescenza e che quando mi immedesimo non provo la minima nostalgia per quel periodo. Io che mi ritrovo a dare consigli e non mi sono ancora resa conto di essere diventata grande tanto da rappresentare una figura così importante per lei. Io che spesso mi lascio scendere qualche lacrima mentre la ascolto piangere al telefono, ma imposto la voce per non fargliene accorgere. Io che a mia volta sono spesso li a chiedere consigli e che mi dispero alla stregua di Martina. Io che non mi sento all'altezza del ruolo che il destino ha scelto per me, ma che alla fine della telefonata ascolto la sua voce molto più calma e rilassata, pronta a dirmi di dover attaccare perchè all'indomani se ne andrà tranquillamente a scuola...io che troppo spesso non capisco più chi sono e qual è la mia strada...


sabato 8 febbraio 2014

La statua



Ieri era il compleanno della mia amica Angela. Ha organizzato una festicciola tranquilla a casa sua, con la sua famiglia e pochi amici. La sua famiglia è diversa dalla mia, soprattutto per l'età delle persone che la compongono. Lei è la prima dei tre figli, poi c'era suo fratello con la fidanzata e poi sua sorella con il suo fidanzato. E' così strano il fatto che certe cose me le sia completamente dimenticata...certi rituali familiari che non vivo più da una vita. Allora mi è capitato di vedere ceri atteggiamenti quasi come novità...quasi come un'adolescente che si affaccia nella vita degli adulti. I suoi genitori che sedevano sul divano per il gusto di stare vicini...cose che a casa mia non si sono mai viste. Sua sorella che ogni tanto mi raccontava dei progressi della sua futura casa, del corredo che sta facendo, dell'abito da sposa in giro per boutique...Una delle sue amiche è arrivata con il fidanzato con cui si sposterà questa estate ed erano seduti proprio di fronte a me...gli sguardi di lei che lo fulminavano quando lui ironizzava sull'organizzazione del loro matrimonio, la complicità, il loro essere coppia...Suo fratello che ad un certo punto si è alzato e si è messo proprio dietro alla sua fidanzata, che intanto era seduta, e le massaggiava le spalle, cercando di godersi ogni singolo istante prima che lei parta per la Spagna per preparare la tesi di laurea...
Ebbene si, semplici gesti, ma che non vedevo, tantomeno vivevo, da tantissimo tempo...dirò la verità: mi sono sentita diversa...lontana anni luce da quello che probabilmente è la normalità delle cose. Mi sono sentita come una bella statua in mezzo a una piazza: bella davvero, ma pur sempre sola e intoccabile...quella statua che a volte avrebbe il desiderio di scendere dal piedistallo e fondersi tra la gente, come una persona qualunque!