lunedì 11 novembre 2013

Magari un giorno...chissà


Il lunedi mattina ho la fortuna di potermi svegliare con calma. Ho lezione alle undici per cui ho tutto il tempo.
Mi piace sta cosa perchè posso fare le cose in orari in cui tutti sono già all'opera. Quando mi sveglio i miei nipotini sono già andati a scuola e non c'è quel tran tran mattutino di zaini, libri da cercare e urla di mia sorella sul ritardo quotidiano e corse nelle scale tipo pazzi. Faccio colazione a volte nel totale silenzio. Vado in bagno e non lo trovo occupato, ho il tempo di scegliere i vestiti con un attimo di cura in più, e di truccarmi con un po più di calma. Questa mattina è stata una di quelle appena descritte. Il tempo non è clemente in questi giorni, inizia a far freddo e il cielo era costellato da nuvole che coprivano la città in tutte le loro sfumatute, dal grigio scuro minaccioso al bianco che ci fa sperare in qualche schiarita.
Scendo da casa, accendo il motore e vado. Cerco di godermi le vie libere dal traffico e non devo correre come mi capita spesso quando faccio tardi o vengo rallentata dal traffico. Per andare all'università preferisco prendere una strada a scorrimento veloce che si trova sopraelevata rispetto ai paesini che costeggia. Di solito la percorro velocemente e in modo distratto. Questa mattina andava molto più piano delle altre volte e il mio sguardo si è allungato molto più avanti di quel che mi servirebbe per guidare bene...mi sono ritrovata a guardare quel paesino che si vede da lontano...lo guardavo in modo affettuoso, come si guardano i luoghi a noi cari. Ho notato che stranamente le nuvole in quella zona non c'erano, era come un grande buco nel grigiore,che lasciava passare i raggi del sole e la città era come se emergesse. La musica nello stereo andava ma nella mia testa suonava qualcos'altro e da sola mi sono trovata a dirmi: ' ...magari un giorno l'universo accoglierà la mia richiesta e ci riporterà vicini...'


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